La storia di Salomè è un incrocio fra storia e leggenda. Seppure
solo citata come "figlia di Erodiade" dalle fonti bibliche,
diventa un mito affrontato per secoli da artisti, in ogni campo:
pittura, teatro, musica ma anche cinema , poesia, letteratura :
Caravaggio, Oscar Wilde, Richard Strauss , Charles Baudelaire,Gustave
Moreau, Gustave Flaubert , Audrey Beardsley, Gabriele D’Annunzio,
Henri Régnault ...per giungere a Gustav Klimt,
Carmelo Bene, Stephen Berkoff, Al Pacino, Ken Russel, Giovanni
Testori...
La vicenda stessa della decapitazione di
Giovanni diventa funzionale e strumentale ad ingigantire
l'immaginifico di Salomè: giovane, incosciente strumento di vendetta
della madre, diventa un topos della produzione artistica moderna e
contemporanea e allo stesso tempo simbolo e allegoria del più
devastante e morboso conflitto tra Eros e Thanatos. Viene immediato chiedersi se la tradizione della Femme Fatale trovi
ancora spazio nella società contemporanea. Tra le donne appartenenti
alla nostra epoca è difficile individuare la danzatrice biblica e
sarebbe naive accostare la donna che ambisce a realizzarsi ,
avvalendosi unicamente del proprio aspetto fisico,alla principessa
giudaica , forse inconsapevole vittima di una mera mercificazione
della propria bellezza. Le numerose e false Salomè, omologate a
effimere figure imposte dai media , sembrano indicare la conclusione
di un periodo e lo scemare di quel mistero fuso ad erotismo e
perversione tanto ben rappresentato dalle opere di Moreau e Klimt -
oggi banalizzato dall’imperversare di troppo facili nudità. Eppure
mettere in scena Salomè non può prescindere dall'affrontare il tema
di un erotismo carnale, come non può tralasciare l'origine
escatologica. Un poema che scava nei turbamenti del suo autore e
forse anche in di tutti noi, un'opera in cui il Male. si presenta sotto forma di Incanto che porta a riflettere su quello
che siamo disposti a perdere per un momento di appagamento....Da queste riflessioni è nato il progetto di Studio per la Salomè,
rivolto a giovani e meno giovani interpreti della scena . Cinque gli
incontri di approfondimento con la danza, il cinema, il teatro , le
fonti e la letteratura nell'ottica di una messa in scena ospite e
coprodotta dal Festival Internazionale del Teatro Romano Volterra
.
Un progetto ideato e sviluppato a più mani, con i contributi
di Cinzia Maccagnano, Simone Migliorini, Andrea Mancini, Mons.
Andrea Cristiani, Aurelio Gatti e Alma Daddario.