Descrizione
Orestea
Africana (Deg Nga Wolof) arriva al Festival internazionale del Teatro
Romano di Volterra, è una notizia su cui vale la pena di spendere
qualche parola in più. Si tratta infatti del lavoro di sette
richiedenti asilo presenti a Collegalli, nel Comune di Montaione, a
pochi chilometri da Corazzano. Gli attori coinvolti vengono da varie
regioni dell’Africa subsahariana e si chiamano Abdolie Bonjang,
Lamin Cham, Benjamin Compaore, Valentine Jowe, Alhaji Jadama, Sarjo
Tourai, Patrick Tadjuidie. Lo spettacolo, con la regia di Andrea
Mancini, parte appunto dall’Orestea
di
Eschilo (anche nella lettura che ne diede un suo traduttore
d’eccezione, Pier Paolo Pasolini).
Come
si sa il racconto dell’Orestea
è quello di una società tribale che si trasforma in un consesso
civile, nell’Atene classica, simbolo della nostra realtà
occidentale. Oreste che ammazza la madre, rea di aver ucciso
Agamennone, e viene perseguitato dalle Erinni, sorta di demoni della
foresta. Alla fine queste stesse Erinni diventano le sue protettrici,
dopo che Atena ha istituito il primo processo e Oreste è stato
assolto dalle sue colpe.
Naturalmente
il testo è riassunto in poche battute, messe a commento di azioni
che sono tutte di musica e danza, di grandissima suggestione.
Il
gruppo di attori e musicisti sta lavorando in numerosi festival e
città della Regione, ma anche di altre parti d’Italia, fino a
Bergamo.
Dando
vita a vari progetti, oltre a ”Orestea Africana”, la formazione
del Movimento Shalom si è anche impegnata, attraverso l’acquisto
di strumenti musicali (con il sistema del microcredito), ad una vera
e propria banda musicale su ritmi africani mischiati e sonorità
occidentali.
Adesso
l’emozione è grande: recitare nelle suggestive rovine di un teatro
romano, splendido come quello di Volterra, sarà davvero formidabile.
Movimento
Shalom /
Teatro della Conchiglia
Regia Andrea Mancini
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