GIORGIO ALBERTAZZI


Biografia

Giorgio Albertazzi (Fiesole20 agosto 1923 – Roccastrada28 maggio 2016) è stato un attore e regista teatrale italiano. Grande e irreprensibile attore di teatro attivo per decenni sulle scene, Albertazzi è stato anche uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di grande successo.
rascorse l'infanzia a Fiesole, in una dépendance della Villa I Tatti di Bernard Berenson, presso cui prestava servizio suo nonno Raffaele[1].Memorie di RepubblichinoL'adesione alla Repubblica Sociale non fu mai rinnegata da Albertazzi; la questione fu più volte argomento di polemica, ad esempio quando fu nominato alla guida del Teatro di Roma[2], o quando, qualche anno prima, gli era stato revocato all'ultimo momento un incarico come docente a contratto all'Università di Torino[3].In più occasioni l'artista dichiarò di aver compiuto quella scelta per ragioni di famiglia e di ideale. Nel 1989 disse in un'intervista: «...scelsi, volutamente, la causa persa, per il piacere dell'avventura»[4]. Altrove spiegò: «Per chi come me aveva il mito non tanto del Duce ma di Ettore Muti, ucciso dai badogliani, di Italo Balbo, abbattuto nel cielo della Sirte, degli eroi della Folgore disfatti a El Alamein, la "parte legale", l'Italia, era quella. E io ho combattuto per l'Italia[1].Più tardi ulteriormente precisò: «Ho aderito alla Repubblica Sociale perché venivo fuori da una famiglia che aveva vissuto il fascismo, e per me e altri era la scoperta di una via socialista anticlericale e contro il re, e sono coscientissimo che, sia quelli che si sono schierati come me, sia quelli che hanno abbracciato un'ideologia partigiana volevano altrettanto sostenere una posizione di dignità, di morale e di fermezza, [...]. L'identità che man mano m'è venuta fuori è quella di un anarchico di centro.»[5][6]Nel 1943 aderì alla Repubblica di Salò, ricoprendo il grado di sottotenente nella 3ª Compagnia della "Legione Tagliamento" - GNR, dopo aver sostenuto un corso di formazione di otto mesi presso la Scuola allievi ufficiali di Vicenza e poi di Lucca. Con la sconfitta della R.S.I. nel 1945 fu arrestato con l'accusa di aver comandato a Sestino, il 27 luglio 1944, il plotone di esecuzione del giovane disertore dell'esercito di Salò e poi partigiano Ferruccio Manini e per collaborazionismo. Trascorse due anni in carcere alle Murate di Firenze, a Bologna e a Milano, per essere poi liberato nel 1947 a seguito della cosiddetta "amnistia Togliatti". Albertazzi dichiarò di essere stato prosciolto in fase di istruttoria dal Tribunale militare di Milano nel 1948 per non aver commesso il fatto[4] e mai confermò, in scritti o interviste, la sua presenza nel suo reparto, la 3ª Compagnia, 2º Plotone fucilieri del LXIII Battaglione "M", che operò nella sanguinosa repressione antipartigiana fra il settembre del 1944 e l'aprile del 1945.Diplomato al liceo classico e laureato in architettura, si dedicò successivamente alla recitazione in fotoromanzi, in teatro, al cinema e in televisione, dove esordì nel gennaio 1954, appena 26 giorni dopo l'esordio della tv in Italia, recitando in diretta la tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta nel suo programma televisivo La prosa del venerdì.[7] L'anno successivo inaugurò la trasmissione Appuntamento con la novella, divenuta un appuntamento fisso della tv italiana.[7]
Giorgio Albertazzi con Bianca Toccafondi nel 1955, ai tempi della loro unione
Esordì sul palcoscenico nel 1949 in Troilo e Cressida di Shakespeare, con la regia di Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino. Pur avendo girato una trentina di film (tra cui una pellicola di ResnaisL'anno scorso a Marienbad) e avendo lavorato molto in televisione, soprattutto come interprete di sceneggiati televisivi di successo negli anni sessanta (tra cui L'idiota e Jekyll),[7] era noto soprattutto come grande attore di teatro, spesso anche regista dei propri spettacoli.Nel 1964, in occasione del 400º anniversario della nascita di Shakespeare, esordì al teatro Old Vic di Londra con Amleto, diretto da Franco Zeffirelli e con protagoniste femminili Anna Proclemer e Anna Maria Guarnieri. Lo spettacolo rimase in cartellone per due mesi, e lo stesso attore venne premiato con una foto nella galleria dei grandi interpreti shakespeariani del Royal National Theatre, unico attore non di lingua inglese[8].Come regista televisivo e come attore protagonista girò nel 1969 Jekyll, tratto dal romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson. Il suo primo e unico film come regista cinematografico, Gradiva, del 1970 - ove appare con Laura Antonelli - ebbe grossi problemi con la produzione e la distribuzione, uscì solo in alcune sale e venne presto ritirato.Al Teatro alla Scala di Milano nel 1969 interpretò Edipo in Edipo re di Sofocle con musiche di scena di Andrea Gabrieli per regia di Giorgio De Lullo, con Anna ProclemerRenzo PalmerGualtiero TumiatiMario ErpichiniGabriele LaviaAlfredo Bianchini, Roberto Rizzi e Tonino Pierfederici. Nel 1974 prese parte alla serie televisiva Philo Vance, interpretando la parte dell'investigatore creato da S. S. Van Dine.Al Teatro La Fenice di Venezia nel 1980 curò la regia e l'adattamento di Peer Gynt, da Henrik Ibsen, con musiche di scena di Edvard Grieg, di cui fu anche voce recitante con Anna ProclemerElisabetta Pozzi e Bianca Toccafondi diretto da Piero Bellugi. Nel 1988, per il Dipartimento Scuola Educazione ha realizzato una lettura integrale dell'Infernodi Dante Alighieri, trasmessa da Rai 3.[7] È tornato in televisione nel 1993, stavolta su Canale 5, nello sceneggiato Passioni.[7] Dal 1994 ha fondato e diretto, insieme con l'Associazione Progetto Città, il Laboratorio Arti Sceniche Città di Volterra Il Verso L'Afflato Il Canto dal quale sono nati decine di giovani attori e attrici. Nel 1996 si è candidato alla Camera nel collegio di Tradate: sostenuto dal centro-destra, ottenne il 31% dei voti e venne sconfitto dal rappresentante della Lega Nord Carlo Ambrogio Frigerio.Nel 1997 collaborò con la cantante Giuni Russo in Verba Tango, spettacolo di musica contemporanea e poesia prodotto da Ezio Trapani. Sempre nello stesso anno ha interpretato, insieme con Franca Rame, il testo di Dario Fo Diavolo con le zinne, portandolo al Festival di Taormina.[7] Nel 1999 portò sulle scene Borges in tango con gli allievi della Scuola di Volterra. Dal 2003 è stato direttore del Teatro di Roma, ruolo poi dismesso anni dopo. Sua compagna sulla scena e nella vita (dopo un rapporto sentimentale con l'attrice Bianca Toccafondi) a partire dal 1956 è stata Anna Proclemer. A coronamento di una carriera molto intensa e peraltro ancora attiva, nel 2004 il pubblico italiano gli ha attribuito il Premio Gassman alla carriera. Contemporaneamente ha portato in scena, insieme con Dario Fo, una serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia, successivamente trasmessi da Rai 2.Il 10 febbraio 2006 ha interpretato il Canto di Ulisse, da Dante, nel corso della Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino. Il 12 dicembre 2007 ha sposato a Roma, con rito civile, la nobildonna fiorentina Pia Tolomei di Lippa. Il matrimonio suscitò l'interesse delle cronache a causa della differenza d'età tra i due, 36 anni: 84 Albertazzi, 48 la neo-moglie.Nel 2009, al Teatro Ghione, ha recitato in Lezioni americane di Italo Calvino, per la regia di Orlando Forioso, e al Teatro greco di Siracusa ha interpretato Edipo a Colono di Sofocle per la regia di Daniele Salvo.Sempre nel 2009, per Rai 2, ha registrato una lettura della Divina Commedia fra le rovine del centro storico dell'Aquila, in seguito al terremoto del 6 aprile. Il 1º settembre 2013 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Ricadi.Nel 2014 ha preso parte alla decima edizione di Ballando con le stelle su Rai 1, diventando il concorrente più anziano di tutte le edizioni internazionali del programma, superando l'attrice Cloris Leachman che nel 2008, all'età di 82 anni, aveva partecipato all'edizione americana. Nella stagione 2014-2015 al Teatro Ghione è stato interprete di Il mercante di Venezia insieme con Franco Castellano.L'attore è morto il 28 maggio 2016 alla Villa Tolomei di Sticciano, dimora della moglie, nella Maremma Grossetana.

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