GENS CAECINA - BRUTO 11/07/2023


Descrizione

Note di produzione
Lo spettacolo, nato da un’idea di Simon Domenico Migliorini, si ispira ad uno dei personaggi più
controversi dell’universo shakespeariano, e si sviluppa in una narrazione che dall’elemento
storico oggettivo, intraprende un inedito percorso introspettivo che vede il protagonista
dibattersi tra delirio e lucidità, alla ricerca di risposte e giustificazioni che non trova. Tra
affascinanti suggestioni sceniche e un crescendo dei toni drammatici, lo spettatore si trova ad
essere totalmente coinvolto sin dall’inizio.
Figure spettrali, immobili, come pietrificate, testimoni della tragedia che si è appena consumata
e di quella che incombe, sono quelle su cui si apre lo spettacolo. Pochi istanti dopo fa il sui
ingresso sulla scena l’assassino di Gaio Giulio Cesare, interpretato da Simon Domenico
Migliorini, che appare trasfigurato in volto, travolto dal peso del delitto che diventerà sempre
più insostenibile fino a distruggerlo. La genesi dello spettacolo è complessa. Il testo
drammaturgico è tratto da Giulio Cesare di William Shakespeare, ma fa riferimento, con esplicite

citazioni anche ad Amleto, offrendo allo spettatore una stimolante prospettiva tesa a dimostrare
qualche analogia letteraria tra i due personaggi.
La rappresentazione si svolge su piani temporali diversi che si intersecano e travolgono il
protagonista lacerato tra presente e passato. In un’atmosfera cupa ed angosciante, squarciata
dal rosso acceso dei costumi, si muovono i personaggi, inesorabilmente incatenati al loro
destino, dando voce ad un contraddittorio prima tra il Coro e Bruto, e, all’apice della
drammaticità, tra Bruto e se stesso, fino alla morte.

Note di regia
È una figura controversa, quella di Bruto, su cui il dibattito si mantiene sempre aperto. Figlio
adottivo di Giulio Cesare, si trova combattuto, o forse piuttosto confuso, tra l’amore filiale per
Cesare e l’ideale politico repubblicano. Lo spettacolo vuole sollecitare le possibili risposte a
questo interrogativo, mentre suggerisce spunti di riflessione su tematiche che anche in questo
momento storico, come del resto in tutte le epoche, appaiono sempre di grande attualità e di
estremo interesse.
Sulla scena l’interprete di Bruto veste anche i panni di Cassio e di Marco Antonio. Presenza
costante all’interno della pièce è il Coro che di volta in volta rappresenta la moltitudine dei
soldati, il popolo o i congiurati. Sempre dal Coro prendono vita, nei diversi momenti dello
spettacolo, i personaggi di Cesare, Porzia e Calpurnia.
BRUTO
da Giulio Cesare di William Shakespeare
di Nicola Fano
Produzione Gruppo Progetto Città - Festival Internazionale Teatro Romano Volterra
adattamento e regia di Simon Domenico Migliorini
movimenti scenici Aurelio Gatti
musiche originali David Dainelli
con Simon Domenico Migliorini, Laura Giuntoli
Federica Gurrieri, Marco Olivieri, Alessandro Santoro
Ilenia Veronica Raimo, Ermelinda Çakalli
Costumi Gabriella Panza


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