Descrizione

Il film è tratto dalla omonima tragedia che fu rappresentata per la prima volta a Roma al Teatro Argentina l'8 gennaio 1908. L'opera aveva costituito l'oggetto di un contratto che nel maggio 1911 era stato stipulato tra il poeta (a quel tempo residente a Parigi) ed il produttore torinese Arturo Ambrosio con il quale si prevedeva di trasferire sullo schermo sei opere da scegliersi tra quelle già edite da D'Annunzio, tra cui, oltre a questa, L'innocente e La figlia di Iorio, cosa che poi in effetti avvenne negli anni 1911 e 1912. Quando la "Ambrosio" volle realizzare una seconda edizione de La nave, definita "poema adriatico"[2], ottenne il consenso di D'Annunzio, che invece nel 1916 per una seconda edizione de La figlia di Jorio aveva promosso un'azione legale contro la stessa "Ambrosio". A quel tempo il poeta era impegnato a Fiume, tuttavia seguì la realizzazione del film intervenendo presso il produttore affinché la regia fosse affidata al figlio Gabriellino, che già collaborava con la casa torinese (l'apporto alla regia di Roncoroni sembra sia stato molto limitato), e che dal "set" di Venezia lo raggiunse a Fiume per ricevere indicazioni. Il poeta impose inoltre che fosse la Rubinstein, che già nel 1911 si era molto adoperata per la firma del primo contratto con la "Ambrosio", a sostenere la parte della protagonista.
Regia di Gabriele D'Annunzio, Mario Roncoroni.
Un film con Ida Rubinstein, Ciro Galvani, Alfredo Boccolini, Mary Cleo Tarlarini, Mario Mariani (II).
Genere Muto - Italia, 1921