TEATRO CONTEMPORANEO E CINEMA


Rassegna

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BRUTO DI NICOLA FANO, REGIA DI SIMON DOMENICO MIGLIORINI
Bruto, scritto da Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini che lo ha 
adattato drammaturgicamente, si sviluppa in una narrazione che 
dall’elemento storico oggettivo, intraprende un inedito percorso 
introspettivo che vede il protagonista, interpretato da Migliorini, dibattersi 
tra delirio e lucidità, alla ricerca di risposte e giustificazioni che non trova. 
La genesi dello spettacolo, in prima nazionale il 5 agosto (in replica il 7) 
2022, presentato l’anno successivo, il 7 luglio 2023 (in replica l’8), in 
occasione dell’inaugurazione del XXI Festival Internazionale Teatro 
Romano Volterra, è complessa. Il testo è tratto da Giulio Cesare di William 
Shakespeare, ma si ispira con esplicite citazioni anche ad Amleto, e ad 
Enrico V, essendo state individuate, da parte dell’autore analogie tra i
personaggi protagonisti delle altre due opere.
Tra affascinanti suggestioni sceniche e un crescendo dei toni drammatici, lo 
spettatore si trova ad essere totalmente coinvolto dallo spettacolo sin dai 
primi istanti. L’atmosfera iniziale annuncia l’irreversibile condanna di Bruto 
alla morte eterna e il tormento che lo accompagnerà fino alla fine.
Sono figure spettrali, immobili, come pietrificate, testimoni della tragedia 
che si è appena consumata e dell’altra che incombe, quelle su cui si apre la 
scena avvolta da una cupa oscurità, pochi istanti prima dell’ingresso di 
Bruto. Bruto o quel che ne resta di umano: tale appare, infatti dall’incedere 
e dalla postura, prima ancora che dalle sue grida di disperazione e dalle sue 
parole, l’assassino di Gaio Giulio Cesare che Migliorini interpreta 
egregiamente confermando le sue doti di notevole versatilità, dimostrando 
una assoluta ed incontrastata padronanza della scena. 
È la tragedia umana, il rapporto dell’uomo Bruto con il delitto, al centro 
dello spettacolo che sembra travalicare la vicenda storica a cui si riferisce. 
Un delitto odioso per come è stato premeditato, studiato ed organizzato 
con criminale determinazione, scellerata perizia e complicità. La messa in 
scena, secondo la sapiente regia dello stesso Migliorini, si articola e si 
sviluppa attraverso una serie di flashback tra presente e passato che si 
intersecano e si sovrappongono fino a comporre una nuova realtà che non 
lascia scampo a Bruto travolto dalle conseguenze delle sue stesse azioni, 
alla disperata ricerca di impossibili giustificazioni che non può trovare. In 
  • tale angosciosa questione che non può che restare irrisolta si muovono i
personaggi dando voce ad un inesauribile contraddittorio tra il Coro e 
Bruto, e, all’apice della drammaticità, tra Bruto e se stesso nel vortice della 
tragedia che coinvolge tutti i personaggi a cominciare da Porzia di cui 
Ilenia Veronica Raimo si è rivelata ottima interprete a fianco di Migliorini, 
per proseguire con Marco Antonio, interpretato dallo stesso Migliorini che 
sembra così sottolineare nel conflitto esteriore, quello interiore a cui, nelle 
vesti di Bruto, dovrà soccombere. Decisamente all’altezza del loro ruolo, in 
una perfetta armoniosa complementarietà con il protagonista, sono Laura 
Giuntoli, Marco Olivieri, Ermelinda Çakalli, Alessandro Santoro e Federica 
Gurrieri. La scenografia essenziale sottolinea con il contributo delle luci, i 
contorni della tragedia senza distrarre lo spettatore, mentre i costumi di 
Gabriella Panza, storicamente decontestualizzati, si ispirano ad epoche 
diverse per suggerire una sorta di drammatico messaggio universale 
lanciato da Bruto. 
RITA SANVINCENTI

Prima nazionale: 5 agosto 2022 (replica 7ª), 7 luglio 2023 (8ª), Teatro Romano di 
Volterra; 11 luglio 2023 Villa Guerrazzi - La Cinquantina, Cecina.
Produzione: Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano 
Volterra. 
Testo: Nicola Fano.
Interpreti: Laura Giuntoli, Ilenia Veronica Raimo, Marco Olivieri, Ermelinda 
Çakalli, Alessandro Santoro, Federica Gurrieri.
Assistente alla regia: Ilenia Veronica Raimo. 
Movimenti scenici: Aurelio Gatti. 
Assistente: Laura Giuntoli. 
Musiche originali: David Dainelli. 
Disegno luci e audio: Paolo Morelli. 
Costumi: Gabriella Panza.
Adattamento drammaturgico e regia: Simon Domenico Migliorini.

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