BRUTO 03/05/2025


Descrizione

Dallo spettacolo “Bruto” tratto da “Giulio Cesare” di William Shakespeare che il drammaturgo Nicola Fano ha scritto per l’attore e regista Simon Domenico Migliorini, nasce questa versione in forma di lettura scenica con musica dal vivo per adattarla all’atmosfera esclusiva dello straordinario museo delle Navi Antiche di Pisa.

«Noi combattiamo lo spirito di Cesare, non Cesare» deve partire da questa battuta ogni lettura della tragedia Giulio Cesare, probabilmente il testo più direttamente politico tra quelli di Shakespeare. Roma sta correndo precipitosamente verso il futuro e Giulio Cesare crede di poterlo intercettare incarnando una nuova idea del potere, prossimo a una sorta di monarchia illuminata. Bruto e Cassio avvertono la necessità di bloccare Roma intorno al concetto stesso della Repubblica: senza Repubblica non c’è Roma, ritengono. E così i due ordiscono la loro congiura: l’obiettivo è bloccare la Storia e congelare Roma entro i confini del Passato repubblicano. 
Per questo, uccidono lo “spirito” di Cesare. Salvo che la Storia non accetta intralci e continua a correre, calpestando la congiura e i congiurati: l’approdo finale sarà ancora più in là di quello che Bruto e Cassio temevano. Non una monarchia illuminata ma un Impero assoluto. Con il potere tutto concentrato nelle mani di uno: Ottaviano, l’erede naturale di Cesare.
Insomma, Bruto e Cassio sono una sola entità drammatica: le tinte diverse che Shakespeare attribuisce loro sono funzionali alla sua idea di spettacolo, non allo sviluppo del tema che si è dato. Ecco perché questa nostra lettura di Giulio Cesare, volendo puntare tutto sull’attualità scottante del tema politico della congiura, parte dall’unificazione di Bruto e Cassio in una sola entità: sono i congiurati. Che saranno contraddetti e battuti non dal potere di Cesare ma dal Popolo che, per Shakespeare, esprime il senso della Storia.
È nel confronto tra queste due entità che prende corpo questo progetto. Solo Porzia, la moglie di Bruto, si discosta da questa struttura di base: perché Porzia è una donna che vuole condividere i sentimenti del proprio marito, ma proprio perché non è parte della congiura (né può esserlo) deve rimanere estranea ai turbamenti di lui. E la sua presenza in scena, qui, sottolinea ancora di più la struttura chiusa e impenetrabile della congiura e dei congiurati (faction, fazione, li chiama Shakespeare). Ciò che segnerà la sua sconfitta.

Nota dell’Autore
Bruto è un personaggio centrale nel canone shakespeariano. Giulio Cesare fu scritto nel 1599, due anni prima di Amleto e il celebre cospiratore romano rappresenta la palestra di prova per la creazione dell’iconica figura del principe di Danimarca. Eppure forse, più ancora di Amleto, Bruto oggi mostra un’attualità stringente, se non preoccupante.
Sollecitato da Cassio, Bruto scatena una guerra prima contro Cesare poi contro i suoi seguaci ed eredi Marco Antonio e Ottaviano: è una guerra che Bruto ritiene giusta in quanto combattuta in difesa dei valori su cui la Repubblica di Roma era stata fondata secoli prima.
Alla base di tutto c’è (e ci deve essere) la pari dignità degli individui, delle élite e dei poteri: Bruto ritiene che Cesare voglia sovvertire questa norma secolare imponendo alla comunità la sua tirannia. Teme che «Cesare voglia farsi re». E infatti spiega ai congiurati: «Oh, se potessimo vincere lo spirito di Cesare e non smembrare Cesare! Ma, ahimè, Cesare dovrà sanguinare». Lo scontro tra valori e sangue purtroppo, è drammaticamente attuale in questi tempi di guerra.
Il Bruto sul quale ci siamo concentrati è un Amleto che riflette sulle dinamiche della storia e della politica.

Nicola Fano

In forma di reading lo spettacolo BRUTO di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini tratto da "Giulio Cesare" di William Shakespeare
con Simon Domenico Migliorini e Ilenia Veronica Raimo
musiche originali eseguite dal vivo David Dainelli
Regia e adattamento Simon Domenico Migliorini


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