Festival Internazionale Teatro Romano Volterra XV edizione - IL FESTIVAL dei FESTIVAL 2017


Festival Internazionale Teatro Romano Volterra XV edizione - IL FESTIVAL dei FESTIVAL 2017

Questa edizione è stata caratterizzata dalla collaborazione e la condivisione di Volterra Jazz, della Filarmonica G.Puccini di Pomarance, da Pro Loco e Palio di Pomarance e faceva parte del raggruppamento SPOSTAMENTI con a.ltri due raggruppamenti associativi i cui capofila erano ARMUNIA  di Rosignano Solvay e OFFICINA PAPAGE di Pomarance
XV EDIZIONE
Andrea Mancini è il nuovo direttore artistico del Festival internazionale del Teatro Romano di Volterra.
Nato quindici anni fa il festival, che si svolge nello straordinario sito archeologico scoperto negli anni 50 da Enrico Fiumi, ha prodotto e ospitato spettacoli di grandissimo richiamo, da Giorgio Albertazzi ad Alan Rickman, il grande attore inglese universalmente noto per la sua interpretazione di Severus Piton nella saga di Harry Potter, personaggi che non sono stati solo ospiti della manifestazione ma ma che hanno mantenuto un rapporto di collaborazione, amicizia e sostegno continuativo con la città.  Il Festival in questi anni ha ottenuto premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale è stato oggetto di tesi di laurea ha contributo alla  formazione di decine di giovani intessendo rapporti con le università italiane e straniere, ed è stato ininterrottamente e significativamente patrocinato dalla commissione italiana per l'Unesco e gratificato da un riconoscimento dal presidente della Repubblica. Il festival è stato fondato da un attore di origini volterrane,  Simone Migliorini, che ha debuttato nei primi anni 80, in Cammina Cammina... di Ermanno Olmi, un film sui Re Magi, dove Migliorini, pur giovanissimo, aveva una delle parti principali, poi allievo del maestro Giorgio Albertazzi  ha all'attivo decine di messe in scena e collaborazioni artistiche con grandi personaggi del mondo dello spettacolo. Migliorini diventa adesso il regista stabile della manifestazione, mentre Mancini sarà una sorta di supervisore artistico, forte anche della sua vasta esperienza internazionale. Organizzatore di mostre e spettacoli in tutto il mondo, fino al Lincoln Center di New York o al prestigioso La Mama Theatre, nel Village della stessa città, laddove avevano portato le loro performance artisti come Tadeusz Kantor e il Living Theatre. Andrea Mancini, docente per trent'anni in varie università, ha diretto per quasi cinque anni uno dei più importanti Teatri stabili di innovazione d'Italia, cioè la Fondazione Aida di Verona, con la quale ha costruito importantissimi progetti internazionali. Del resto anche il Teatrino dei Fondi, da lui fondato e diretto per più di quindici anni, naviga ancora – nonostante la crisi – verso importanti affermazioni, nel teatro come nell'editoria di settore.“Adesso – dice Mancini – mi aspetta una nuova scommessa. Amo Volterra da sempre, è uno dei luoghi più suggestivi della terra. Lo sapevano bene gli Etruschi e tutti quelli che hanno fondato questo straordinario insediamento, che ogni giorno riserva nuove sorprese. Ringrazio l’Associazione Gruppo progetto Città proprietaria della manifestazione, per avermi dato fiducia e ringrazio tutti quei collaboratori storici per aver accolto la mia nomina, da Teatri di Pietra ai giurati dei premi “Ombra della Sera”. Ho sempre creduto, da lontano, in questa manifestazione, l’ho sempre letta come una forte opportunità di crescita economica e culturale che va oltre i confini delle mura cittadine, l'idea sarebbe quella di aprire il Festival al territorio circostante, almeno quello che arriva a Pomarance, Montecatini, Castelnuovo Valdicecina e magari passando dalla Valdera e dalla Valdelsa, cercando anche là tracce di una storia millenaria. Mi ha sempre stupito che questo Festival che ha poco da invidiare ai grandi Festival Internazionali, non abbia ricevuto mai un supporto sufficiente e una condivisione. Vorrei proprio ripartire da li”Nelle prossime settimane Mancini annuncerà la riorganizzazione del Festival e il programma, questo a partire anche da una serie di incontri aperti alle rappresentanze dei Comuni e delle forze culturali del territorio.“Vorremmo – dice ancora Mancini – legarci a una tradizione teatrale che  ha toccato la città, quella inaugurata da Vittorio Gassman, che nel 1987 diede vita ad un momento importantissimo, che aveva magari il torto di essere calato parecchio dall'alto. Oggi riporteremo a Volterra quello spirito,  ci piacerebbe riuscire a partire dai suoi luoghi, dalla sua popolazione, dalle sue pietre, dai suoi spazi nella centralità estiva del teatro romano, uno dei siti archeologici che il mondo ci invidia. Ci sarà  molto da fare, si tratterà – conclude Mancini - di provare a costruire ipotesi di lavoro, siamo appena agli inizi”.“Conosco Andrea Mancini da anni, ci siamo sempre apprezzati e stimati per i nostri lavori che ci accomunano in diversi settori, dal teatro all’editoria alla promozione culturale” afferma Migliorini “il Festival è diventato una cosa molto importante, siamo riusciti da soli contro tutti, a farlo diventare una realtà internazionale con pochi soldi e tanta solidarietà da parte di artisti italiani e stranieri da parte di intellettuali e uomini e donne di cultura sparse in ogni angolo d’italia e del pianeta. Tra questi si è annoverato nella schiera Mancini, che se ne assume con generosità la Direzione artistica. Non è una resa che mi distacca dalla mia creatura, nè quella mia nè quella dei componenti dell’Associazione e di tutti i collaboratori storici, ma vuole essere un’opportunità, un arricchimento e anche una ventata di novità che Mancini incarna con grande professionalità e amicizia e condivisione. A nome mio personale e dell’Associazione che rappresento e vorrei dire anche a nome di Teatri di Pietra e in rappresentanza della giuria dei Premi Ombra della Sera, non voglio esternare ad ANdrea Mancini un classico e asettico “benvenuto” o un laconico augurio di “buon lavoro” ma vorrei abbracciarlo fraternamente tutto quello che c’è da dire sta in quell’abbraccio e nella mia robusta stretta di mano”  Simone Migliorini














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